MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA
Buon Natale e Felice Anno Nuovo,
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FORMAZIONE
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi 2010-02-09Una nota a governo e Parlamento: "Rivedere le norme su poste, ferrovie, autostrade e aeroporti in via prioritaria. E più poteri per poter tutelare meglio la concorrenza e i consumatori'' L'Antitrust: "Nei servizi troppo poca concorrenza" Il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà ROMA - ''Occorre rivedere in via prioritaria le norme che proteggono dalla concorrenza i servizi postali, ferroviari, autostradali e aeroportuali''. Lo chiede l'Antitrust nella segnalazione inviata a governo e Parlamento in vista della prima legge annuale sulla concorrenza. Per l'Autorità ''la legge annuale rappresenta uno strumento normativo di particolare efficacia per completare il processo di modernizzazione concorrenziale dell'economia nazionale. Le riforme, che dovranno essere continue nel tempo e progressive - si afferma in una nota - dovranno partire dai settori più critici e svilupparsi verso quelli meno protetti in un disegno complessivo e graduale''. Poste, ferrovie, autostrade e aeroporti rappresentano, secondo l'Antitrust, ''i settori sui quali intervenire in via prioritaria per definire un assetto realmente competitivo della realtà economica del paese. Sono comparti che vanno accompagnati dalla creazione di regolatori autorevoli e indipendenti, evitando però di istituire nuove Autorita'''. Per le banche e le assicurazioni l'Autorità ribadisce ''l'esigenza di una legge di principi che riformi la governance. Essenziali le riforme anche nel settore dell'energia, a partire da un nuovo assetto della rete dei carburanti che va resa più efficiente e da una modifica delle modalità di accesso al mercato dello stoccaggio''. Nella segnalazione a governo e Parlamento l'Autorità chiede ''maggiori poteri per poter tutelare meglio la concorrenza e i consumatori''. |
ST
DG Studio TecnicoDalessandro Giacomo 40° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE |
Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..
Il Mio Pensiero:
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-02-09
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CORRIERE della SERA
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it2010-02-09 Una nota a governo e Parlamento: "Rivedere le norme su poste, ferrovie, autostrade e aeroporti in via prioritaria. E più poteri per poter tutelare meglio la concorrenza e i consumatori'' L'Antitrust: "Nei servizi troppo poca concorrenza" L'Antitrust: "Nei servizi troppo poca concorrenza" Il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà ROMA - ''Occorre rivedere in via prioritaria le norme che proteggono dalla concorrenza i servizi postali, ferroviari, autostradali e aeroportuali''. Lo chiede l'Antitrust nella segnalazione inviata a governo e Parlamento in vista della prima legge annuale sulla concorrenza. Per l'Autorità ''la legge annuale rappresenta uno strumento normativo di particolare efficacia per completare il processo di modernizzazione concorrenziale dell'economia nazionale. Le riforme, che dovranno essere continue nel tempo e progressive - si afferma in una nota - dovranno partire dai settori più critici e svilupparsi verso quelli meno protetti in un disegno complessivo e graduale''. Poste, ferrovie, autostrade e aeroporti rappresentano, secondo l'Antitrust, ''i settori sui quali intervenire in via prioritaria per definire un assetto realmente competitivo della realtà economica del paese. Sono comparti che vanno accompagnati dalla creazione di regolatori autorevoli e indipendenti, evitando però di istituire nuove Autorita'''. Per le banche e le assicurazioni l'Autorità ribadisce ''l'esigenza di una legge di principi che riformi la governance. Essenziali le riforme anche nel settore dell'energia, a partire da un nuovo assetto della rete dei carburanti che va resa più efficiente e da una modifica delle modalità di accesso al mercato dello stoccaggio''. Nella segnalazione a governo e Parlamento l'Autorità chiede ''maggiori poteri per poter tutelare meglio la concorrenza e i consumatori''. (09 febbraio 2010) Tutti gli articoli di Economia
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2010-02-09
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2010-02-09 L'Antitrust: "Più concorrenza per poste e trasporti" commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 9 febbraio 2010 L'Antitrust: "Più concorrenza per poste e trasporti" "Dai nostri archivi" Antitrust: liberalizzare subito energia e servizi Antitrust: sugli Ordini professionali servono norme per la concorrenza Assicurazioni, altolà Antitrust a emendamento su plurimandato. Insorgono le compagnie Antitrust: la riforma degli ordini è improcrastinabile L'Antitrust avvia 5 istruttorie sulle grandi catene dell'elettronica di consumo "Occorre rivedere in via prioritaria le norme che proteggono dalla concorrenza i servizi postali, ferroviari, autostradali e aeroportuali". Lo chiede l'Antitrust nella segnalazione inviata a governo e parlamento in vista della prima legge annuale sulla concorrenza. Per l'Autorità garante per la concorrenza "la legge annuale rappresenta uno strumento normativo di particolare efficacia per completare il processo di modernizzazione concorrenziale dell'economia nazionale. Le riforme, che dovranno essere continue nel tempo e progressive, dovranno partire dai settori più critici e svilupparsi verso quelli meno protetti in un disegno complessivo e graduale". Poste, ferrovie, autostrade e aeroporti rappresentano, secondo l'Antitrust, "i settori sui quali intervenire in via prioritaria per definire un assetto realmente competitivo della realtà economica del Paese. Sono comparti che vanno accompagnati dalla creazione di regolatori autorevoli e indipendenti, evitando però di istituire nuove Autorità". Per le banche e le assicurazioni, il Garante per la concorrenza ribadisce l'esigenza di una legge che riformi la governance. Essenziali le riforme anche nel settore dell'energia, a partire da un nuovo assetto della rete dei carburanti, "che va resa più efficiente", e da una modifica delle modalità di accesso al mercato dello stoccaggio. Nella segnalazione a Governo e Parlamento l'Autorità chiede inoltre maggiori poteri per poter tutelare meglio la concorrenza e i consumatori. 9 febbraio 2010
Antitrust: liberalizzare subito energia e servizi commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 11 giugno 2008 "Dai nostri archivi" Assicurazioni, altolà Antitrust a emendamento su plurimandato. Insorgono le compagnie L'Antitrust preme: "Benzina negli iper e orari più liberi" Antitrust: la riforma degli ordini è improcrastinabile Autostrade: l'Antitrust boccia la convenzione sulle tariffe Antitrust: sugli Ordini professionali servono norme per la concorrenza Occorre una nuova stagione di liberalizzazioni nei settori "dove mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese". È quanto afferma l'Antitrust in una segnalazione a Governo e Parlamento. L'Antitrust definisce "strategici" interventi su infrastrutture, carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari. Si tratta di settori dove "mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese", sottolinea l'Antitrust che invita Governo e Parlamento a intervenire. Il documento rappresenta "un contributo di analisi tecnica che l'Autorità intende mettere a disposizione del legislatore". Ad esempio, bisognerebbe eliminare il numero chiuso per alcune professioni: "Vanno abrogate - sottolinea l'Autorità garante della Concorrenza - le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio nel caso dei notai e dei medici del servizio sanitario nazionale". "Vanno abrogati - sottolinea l'Autorità - i divieti in materia di vendita congiunta all'ingrosso e al dettaglio, e i vincoli presenti, nella normativa nazionale e locale, alla determinazione dei prezzi di vendita (per es. la regolamentazione in materia di vendite sottocosto e straordinarie) e alle modalità di esercizio dell'attività (per es. la regolamentazione di turni e orari - minimi e massimi - di apertura)". L'Autorità rileva che "l'attuale struttura della distribuzione commerciale comporta minore possibilità di scelte e prezzi più alti per i consumatori". Nel settore agroalimentare in particolare "vanno individuate normative che, promovendo la concorrenza, migliorino le modalità di funzionamento e l'efficienza del settore con l'accorciamento della filiera". Per quanto riguarda lo spinoso argomento dei carburanti, anche il regime di disciplina della loro distribuzione deve essere liberalizzato. Per l'Autorità "vanno quindi eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime e agli standard qualitativi". Occorre inoltre liberalizzare gli orari massimi di apertura e rafforzare la competitività degli operatori di impianti di distribuzione non integrati a monte con la raffinazione e la logistica. A questo fine "vanno valutati interventi normativi che obblighino i titolari di infrastrutture logistiche a riservare a terzi una quota della capacità complessiva dei rispettivi depositi e inducano i soggetti che controllano gli impianti di raffinazione di prodotti petroliferi - scrive l'Autorità - a cedere quantitativi di prodotto, in particolare a operatori di minori dimensioni che non siano in grado di approvvigionarsi sul mercato internazionale".
Antitrust: sugli Ordini professionali servono norme per la concorrenza di Valentina Maglione commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 21 marzo 2009 L'indagine dell'Antitrust "Dai nostri archivi" Bersani sul caro benzina a Natale: "Segnaleremo l'andamento all'Antitrust" Antitrust: la riforma degli ordini è improcrastinabile L'Antitrust preme: "Benzina negli iper e orari più liberi" L'Antitrust blocca l'Abi sui conti Con le liberalizzazioni risparmi per 2,8 miliardi Occorre intervenire per legge sugli Ordini professionali per rafforzare la concorrenza. La raccomandazione arriva dall'Antitrust, che ieri ha diffuso gli esiti dell'indagine conoscitiva sugli Albi, avviata nel 2007 a seguito delle liberalizzazioni introdotte dall'allora ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani. Dalla ricerca - che ha riguardato i codici deontologici di tredici Ordini (architetti, avvocati, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, geometri, giornalisti, ingegneri, medici e odontoiatri, notai, periti industriali, psicologi, dottori commercialisti ed esperti contabili) - è emerso che la maggior parte degli Albi sta facendo resistenza alle liberalizzazioni: in molti casi sono ancora previste le tariffe minime e restrizioni alla pubblicità. Una situazione che dipende anche, sottolinea l'Antitrust, dagli spiragli lasciati dalla legge Bersani. Che, nella versione definitiva, aveva cancellato l'obbligatorietà delle tariffe minime ma consentito agli Ordini di continuare a usarle come riferimento e assegnato agli Ordini il potere di verificare la trasparenza e la veridicità della pubblicità. Si tratta di due disposizioni, secondo l'Antitrust, da modificare per rafforzare la concorrenza: i minimi devono essere cancellati tout court e va abrogato il controllo degli Ordini sulla pubblicità. Più in generale, l'Antitrust circoscrive la funzione degli Ordini, che devono abbandonare "l'attitudine a regolare le attività di tipo economico dei propri iscritti" e limitarsi alla deontologia. E la nozione di "decoro", spesso richiamata dai codici etici, deve essere utilizzata solo per incentivare la concorrenza tra professionisti e non per intralciarla. Ancora: dall'Antitrust arrivano indicazioni per liberalizzare l'accesso e la formazione alle professioni. In particolare, servono interventi normativi per creare corsi universitari che consentano di conseguire direttamente l'abilitazione all'esercizio della professione e durante i quali sia possibile anche svolgere il tirocinio. E la formazione non può essere esclusivamente appannaggio degli Albi. Questi ultimi, al contrario, devono garantire che le offerte provengano da enti diversi. Infine, l'Antitrust auspica l'apertura dei collegi professionali a soggetti esterni agli Ordini. E raccomanda di intervenire a breve sulla nuova legge sul procedimento disciplinare dei notai (decreto legislativo 249 del 2006): che, tra l'altro, sanziona il notaio che fa "illecita concorrenza" riducendo gli onorari o facendosi pubblicità. 21 marzo 2009ù
Assicurazioni, altolà Antitrust a emendamento su plurimandato. Insorgono le compagnie commenti - 3 | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 6 febbraio 2009 Commenta la notizia La segnalazione dell'Antitrust al Parlamento "Dai nostri archivi" Antitrust: urgente la riforma della governance delle banche Assicurazioni, riforma Bersani a rischio Catricalà (Antitrust): "Le banche italiane reagiscono bene" Quelle sane aperture al mercato Consumatori. Liberalizzazioni fallite per taxi e assicurazioni Alcuni emendamenti al Ddl 1195, cioè al disegno di legge sullo Sviluppo, incidono negativamente sulla concorrenza nel settore delle assicurazioni "e sulla tutela del consumatore, ostacolando l'indispensabile riduzione delle tariffe". Lo afferma l'Antitrust in una segnalazione a Parlamento e Governo. In particolare, gli emendamenti che intendono modificare la normativa (introdotta dai decreti Bersani sulle liberalizzazioni, ndr) sul plurimandato e sul diritto di recesso nelle assicurazioni, presentati durante la discussione sul Ddl in commissione Industria del Senato, "avranno, se approvati, un impatto negativo sulla concorrenza e sulla tutela del consumatore". Immediata la replica dell'Ania, l'associazione nazionale delle imprese assicuratrici. "I timori dell'autorità non rispondono alla realtà dei fatti", ha dichiarato in una nota il presidente Fabio Cerchiai. L'autorità garante della concorrenza, guidata da Antonio Catricalà, sostiene che "sia l'abolizione del divieto delle clausole di esclusiva nella distribuzione assicurativa che la limitazione del diritto di recesso annuale nei contratti poliennali, prospettati negli emendamenti, vanno nella direzione esattamente opposta agli auspicati sviluppi pro-concorrenziali del mercato delle assicurazioni: solo il confronto competitivo nella fase distributiva e la mobilità della domanda possono, infatti, indurre una riduzione nel livello dei prezzi finali delle polizze assicurative in esame". Un effetto, quest'ultimo, che appare indispensabile, a maggior ragione, in tempi di crisi. L'Antitrust ricorda che "la normativa contenuta nella legge 4 agosto 2006 persegue l'importante obiettivo di incentivare l'apertura delle reti distributive superando assetti storicamente basati su rapporti in monomandato tra compagnie di assicurazione e agenti. La diffusione, che l'Autorità auspicava ed auspica, del plurimandato - si sottolinea - è infatti essenziale per iniettare una spinta competitiva tra compagnie assicurative perchè consente ai consumatori finali di comparare, presso lo stesso agente, polizze di diversi operatori". "Ugualmente importante, per agevolare la mobilità del consumatore finale - prosegue il Garante - è l'esercizio del diritto di recesso annuale per i contratti poliennali. Le modifiche in discussione al Senato, al contrario, limiterebbero questo diritto prevedendo che sia esercitabile solo dopo cinque anni di durata del contratto. In questo modo la mobilità della domanda, già non agevole da stimolare, risulterebbe notevolmente limitata". Secondo l'Antitrust, "il confronto competitivo non può che essere innescato dai positivi stimoli provenienti da una domanda finale correttamente informata, in grado di comparare agevolmente e senza costi di ricerca le varie offerte, quindi di scegliere e cambiare rapidamente l'originario fornitore. Si tratta di un obiettivo che va raggiunto se si vuole tutelare e promuovere nella maniera più efficace e opportuna la concorrenza in un settore, quale quello assicurativo, di primaria rilevanza per l'economia nazionale". La replica dell'Ania Timori infondati, quelli di Catricalà, secondo l'associazione delle assicurazioni. "Credo che il primo interesse dei consumatori sia la più ampia libertà di scelta - ha detto ancora Cerchiai - e che possibili sconti sui prezzi e la garanzia di copertura per più anni possano ben spiegare e giustificare l'interesse e la convenienza per i consumatori ad assumere consapevolmente un impegno contrattuale oltre l'anno. Ciò, in particolare, in settori quali l'assicurazione sulla salute. Per quanto poi attiene il divieto di monomandato, è ormai verificato che la sua introduzione ha determinato, come era inevitabile, un aumento dei costi di distribuzione. L'aumento dei costi non è, e non può mai essere, a prescindere da ogni ragionamento teorico, nell'interesse dei consumatori. Non è un caso che il divieto di monomandato non è mai stato previsto, né lo è ora, nella legislazione di alcun paese al mondo". Il plauso dei consumatori La presa di posizione dell'Antitrust è stata apprezzata dalleassociazioni dei consumatori. "L'abolizione del divieto - hanno fatto sapere - delle clausole di esclusiva nei rapporti tra l'agente e la compagnia assicurativa e la limitazione del recesso annuale, a partire dal terzo anno, nei contratti assicurativi pluriennali avevano destato molta preoccupazione". "Tale modifica prospettava infatti il ritorno ad una situazione di limitatissima concorrenza tra le compagnie, a danno non solo dei consumatori, ma delle piccole compagnie, costrette, in questo modo, a stare al gioco delle più potenti unioni assicurativo-finanziarie. Ora attendiamo una forte iniziativa dell'Antitrust, sempre nei confronti del Parlamento, per sollecitare e indicare una formulazione del testo di legge sulla Class Action che sia a difesa dei consumatori e non a difesa delle aziende". Nell'ultimo anno, fa notare in particolare l'Adiconsum, queste due norme hanno favorito l'aumento della mobilità degli assicurati di 10 punti percentuali. "L'Italia pur rimanendo il fanalino di coda dell'Europa per la mobilità aveva iniziato un tendenziale allineamento agli altri paesi europei. La non concorrenzialità determinata dalla loro abolizione procurerebbe un danno alle piccole imprese e agli assicurati in termini di opportunità di scelta e di risparmio". (a cura di Alberto Annicchiarico)
Antitrust: la riforma degli ordini è improcrastinabile S.Bio. "In Italia esiste una regolamentazione normativa in molti casi sproporzionata, che attribuisce ingiustificati privilegi ai professionisti: si limita così l'accesso al mercato e se ne riduce l'efficienza complessiva a danno dei consumatori". È ciò che si legge nella relazione dell'Antitrust sulle professioni, in cui l'Autorità chiede una riforma "improcrastinabile" del settore e dei codici che lo regolamentano. "Alcuni dei codici - afferma l'Antitrust - contengono disposizioni in cui, in modo più o meno espresso a seconda dei casi, la concorrenza viene vietata ovvero considerata un disvalore". Per l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nella segnalazione inviata a Parlamento e Governo che accompagna la Relazione sul settore si "individuano quattro aree critiche che frenano la concorrenza (ruolo degli ordini, tariffe inderogabili, limiti alla pubblicità, eccesso di regolazione normativa) e si suggeriscono le possibili misure". Nel documento che è stato approvato lo scorso 16 novembre e che sarà esaminato nell'incontro degli esperti delle autorità di concorrenza degli Stati membri Ue, in programma per il 22 novembre prossimo, sottolinea la nota, "si auspica che la riforma venga messa a punto con un coinvolgimento dell'Autorità. Occorre uno sforzo in termini di dialogo da parte di tutti i soggetti interessati. Ma se l'attività di confronto non dovesse condurre a risultati soddisfacenti, l'Autorità potrà valutare la possibilità di utilizzare, nelle ipotesi di lesione della concorrenza, i poteri di intervento istruttori che la legge le riconosce, ricorrendo, grazie al primato del diritto comunitario, alla disapplicazione delle norme interne". Codici deontologici Per quanto riguarda la prima area di criticità individuata dalla relazione e cioè gli Ordini e i codici deontologici, "l'autorità propone un profondo ripensamento del ruolo degli Ordini, il cui compito deve essere quello di promuovere la formazione (per garantire l'aggiornamento dei professionisti a vantaggio degli utenti) e di vigilare sulla correttezza dei comportamenti degli iscritti. Bisogna quindi contrastare la tendenza a far ricadere nei codici deontologici aspetti spiccatamente regolatori dell'esercizio delle professioni, che non hanno niente a che vedere con questioni di ordine etico". Tariffe La relazione prende in esame anche il capitolo tariffe. In questo senso, osserva l'Autorità, "occorre eliminare le tariffe predeterminate inderogabili. Si tratta di un tassello fondamentale nella riforma delle professioni per consentire lo svolgersi della concorrenza proprio a beneficio di un continuo miglioramento dei servizi professionali. La qualità minima della prestazione professionale è infatti garantita dalle regole di accesso alle professioni mentre i prezzi prefissati non costituiscono né un parametro di riferimento per gli utenti né un valido incentivo per i professionisti. Il risultato è che i costi dei servizi professionali sostenuti dalle imprese italiane sono sensibilmente superiori a quelli sostenuti per altri fattori della produzione, pur soggetti a regolamentazione. Pubblicità Terzo aspetto sotto osservazione nella relazione è quello che riguarda la pubblicità. "A parere dell'autorità - si legge - occorre introdurre il principio della libertà di mezzi e contenuti pubblicitari perché la pubblicità rappresenta uno strumento fondamentale di concorrenza. Le limitazioni sui contenuti dell'informazione pubblicitaria potrebbero essere giustificati solo in casi particolari. Ad esempio, potrebbero essere contemplate forme di regolamentazione della pubblicità per evitare la creazione di bisogni artificiali". La regolamentazione Ultima questione è quella che riguarda i freni normativi. "In Italia - sottolinea l'Antitrust - esiste una regolamentazione normativa in molti casi sproporzionata, che attribuisce ingiustificati privilegi ai professionisti: si limita così l'accesso al mercato e se ne riduce l'efficienza complessiva a danno dei consumatori. Vanno perciò eliminate alcune riserve di attività, come le certificazioni di alcuni atti notarili o la vendita di medicinali da banco e occorre ripensare il sistema di accesso alle attività professionali riservate. E' necessario eliminare i vincoli allo svolgimento delle professioni in forma societaria ed è indispensabile porre un argine alla domanda di regolamentazione espressa dalle professioni non protette". La relazione, conclude la nota, "è frutto di due anni di lavoro nel corso dei quali l'autorità ha promosso incontri con i rappresentanti di alcuni ordini professionali per analizzare le restrizioni della concorrenza che ancora caratterizzano il settore. Ne è emersa, in molti casi, la disponibilità dei professionisti a modificare le regole ritenute obsolete a fronte invece di un atteggiamento del legislatore volto a tutelare posizioni conservative".
L'Antitrust avvia 5 istruttorie sulle grandi catene dell'elettronica di consumo commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 16 gennaio 2010 Imprese Ict contro la tassa sull'innovazione Commenta / Chiavette Usb, memorie e Dvd più cari: aumenta il tributo di copia privata "Dai nostri archivi" Mutui della discordia Mutui: le banche nel mirino dell'Antitrust per la portabilità Antitrust, ipotesi di cartello sul vaccino anti influenzale Poste Italiane: l'Antitrust apre istruttoria per abuso di posizione dominante Carte di credito: Mastercard e otto banche italiane nel mirino dell'Antitrust
L'Antitrust contro le principali catene commerciali di elettronica di consumo. L'Autorità per la concorrenza ha avviato infatti 5 istruttorie per possibili pratiche commerciali scorrette nei confronti di sette delle principali catene commerciali di prodotti di elettronica, informatica, tecnologia e elettrodomestici: Mediamarket (marchio Mediaworld), Unieuro, Sgm Distribuzione (marchio MarcoPoloExpert), Euronics e Nova (marchio Euronics), Dps Group e Dml (marchio Trony). In base alle denunce, arrivate anche al call-center dell'Antitrust - spiega l'Authority - le grandi catene di elettronica "avrebbero tenuto comportamenti commercialmente scorretti tali da confondere la clientela: dalle informazioni carenti sui termini per l'esercizio dei diritti relativi alla garanzia legale biennale di conformità (riparazione e/o sostituzione), al rifiuto di riconoscere l'applicabilità della garanzia o di sostituire il prodotto difettoso come richiesto". Alcuni consumatori "hanno lamentato di avere ricevuto indicazioni insufficienti o fuorvianti sulle condizioni e le modalità di esercizio del diritto alla sostituzione. Altri hanno denunciato di non essere stati informati sui tempi dell'intervento di riparazione o di avere dovuto attendere a lungo prima di riavere il bene riparato o, ancora, di avere dovuto pagare le spese per la riparazione o per il trasporto benchè il prodotto fosse in garanzia". Più in generale, sottolinea l'Autorità, dall'insieme delle segnalazioni ricevute e dai primi accertamenti compiuti, "emerge la difficoltà di individuare il soggetto cui rivolgersi per l'assistenza: molti consumatori si rivolgono direttamente ai produttori, non sapendo che devono rivolgersi al venditore per far valere la garanzia legale della durata biennale. Spesso sono inoltre indirizzati dagli stessi venditori ai centri di assistenza tecnica dei produttori, con il pretesto che in questo modo possono ottenere la riparazione in un tempo più breve". Inoltre, "ugualmente incomplete sarebbero le informazioni sulle garanzie convenzionali offerte nonchè sull'esercizio del diritto di recesso". 16 gennaio 2010
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